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Ambiente

Spinta verso la circolarità nella filiera del tessile: attesi due interventi legislativi per la prevenzione e gestione dei rifiuti

Proposti una bozza di direttiva comunitaria ed uno schema di decreto nazionale che puntano sui sistemi EPR e sull’eco-progettazione

Il settore della moda e del tessile è stato individuato come uno dei principali settori ad alta intensità di risorse che causa impatti negativi sull’ambiente. Il legislatore comunitario sta quindi intervenendo con diversi strumenti legislativi per ridurre gli impatti della filiera.

Un primo intervento è la bozza di direttiva che modificherà la direttiva quadro sui rifiuti (Dir. 2008/98/CE), presentata il 5 luglio 2023. La proposta punta a limitare la “moda veloce” e introdurre norme armonizzate a livello comunitario di responsabilità estesa del produttore (EPR – Extended Producer Responsibility), al fine di creare un'economia per la raccolta, la cernita, il riutilizzo, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio e incentivare i produttori a garantire che i loro prodotti siano progettati nel rispetto dei principi di circolarità.

I nuovi obblighi riguarderanno i prodotti tessili per uso domestico, gli articoli di abbigliamento, gli accessori di abbigliamento e le calzature.

Così come per gli altri sistemi EPR, la bozza di direttiva prevede l’istituzione di:

  • un registro dei produttori di prodotti tessili, a cui i produttori saranno tenuti ad iscriversi;
  • organizzazioni di responsabilità del produttore affinché adempiano per loro conto agli obblighi in materia di responsabilità estesa del produttore;
  • un sistema di raccolta differenziata che copra l’intero territorio dello stato membro.

Con riferimento a quest’ultimo punto, ricordiamo che già con la Dir. (UE) 2018/851 (recepita in Italia dal D.Lgs. 116/2020) il legislatore aveva previsto l’avvio, entro il 01/01/2025, della raccolta differenziata per i rifiuti tessili (obbligatoria in Italia a partire dal 01/01/2022): con questo ulteriore intervento, l’UE definisce in dettaglio le modalità con cui deve essere strutturato e gestito tale sistema di raccolta.

Segnaliamo che, accanto alle proposte comunitarie, anche l’Italia si sta adoperando per disciplinare il settore in un’ottica di sostenibilità. Si è infatti conclusa la fase di consultazione di uno schema di decreto predisposto dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministro delle Imprese e del “Made in Italy”.

Il provvedimento individua gli adempimenti nella filiera dei prodotti tessili di abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria e tessili per la casa. In particolare, istituisce la responsabilità estesa del produttore e punta alla sostenibilità del prodotto e all’“eco-progettazione”. Il produttore sarà tenuto quindi a sviluppare, produrre, commercializzare prodotti “adatti al riutilizzo e alla riparazione, contenenti materiali riciclati, tecnicamente durevoli e facilmente riparabili”, eliminando componenti e sostanze pericolose, riducendo i difetti di qualità che portino il consumatore a disfarsene, impiegando tecniche che favoriscano la riparabilità dei beni e la loro adattabilità a differenti usi.

Con il decreto, sarà inoltre istituito il Centro di Coordinamento per il Riciclo dei Tessili (CORIT), costituito da tutti i sistemi individuali e collettivi di gestione riconosciuti dal Ministero, che coordinerà l’attività di raccolta differenziata.

Accanto a questi interventi non possiamo non ricordare però anche la bozza di regolamento proposta dalla Commissione Europea in tema di eco-design, i cui dettagli sono stati illustrati già in una nostra notizia del 22 aprile 2022. Al netto di alcune specifiche esclusioni (es. alimenti, mangimi, medicinali, …), il regolamento riguarderà qualsiasi bene fisico immesso sul mercato o messo in servizio, compresi i componenti e i prodotti intermedi, per i quali saranno definite specifiche di progettazione ecocompatibile: anche i prodotti tessili saranno pertanto oggetto delle nuove disposizioni.

I prossimi mesi saranno quindi mesi di attesa, visti gli importanti impatti che le norme nazionali e comunitarie citate avranno sulla filiera: non mancheremo di aggiornarvi sugli sviluppi.


Fonte: EUR-Lex, MASE

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