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Ambiente

L’ISPRA sviluppa una nuova procedura per la valutazione ecotossicologica dei rifiuti

Un innovativo approccio "Weight of Evidence" per una più realistica attribuzione della caratteristica di pericolo HP14 "ecotossico"

L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha recentemente pubblicato un documento tecnico riguardante la valutazione di una procedura sperimentale per la caratterizzazione ecotossicologica (HP14) dei rifiuti (Quaderni Laboratorio, n. 8/2024).

Attualmente, l'attribuzione della caratteristica di pericolo HP14 "ecotossico" ai rifiuti viene effettuata in conformità al Regolamento (UE) 2017/997, ovvero tramite sommatoria delle concentrazioni di sostanze classificate come pericolose per l'ambiente secondo il regolamento CLP. In alternativa, tale caratteristica può essere determinata mediante prove sperimentali, secondo quanto stabilito dal Regolamento (CE) 2008/440 o secondo "altri metodi di prova e linee guida riconosciuti a livello internazionale".

Come sottolineato da ISPRA nel quaderno pubblicato, il metodo cosiddetto convenzionale (“metodo delle sommatorie”) ha la criticità legata all’identificazione e quantificazione di tutti i contaminanti rilevanti. Inoltre, si legge: “il metodo non tiene conto di tutti i meccanismi e le dinamiche che possono intervenire ad influenzare la solubilizzazione dei contaminanti e la loro relativa biodisponibilità”. In aggiunta, non si riescono a valutare eventuali effetti sinergici o cumulativi delle sostanze contaminanti.

A seguito di un'ampia attività analitica chimico-ecotossicologica condotta su cinque diverse tipologie di rifiuti, l’ISPRA ha sviluppato una nuova procedura basata su un approccio "Weight of Evidence" (WOE).

Questo metodo innovativo supera l'approccio tradizionale finora utilizzato, introducendo un sistema di integrazione ponderata che utilizza indici sintetici chimici ed ecotossicologici, permettendo così una valutazione più accurata e realistica del pericolo ambientale associato ai rifiuti. Tale metodo, stando a quanto si legge nel documento, potrà essere preferibile nei casi in cui si renda necessaria una valutazione ambientale ad ampio spettro, mentre ai fini della sola attribuzione dell’HP14 può essere preferibile mantenere l’approccio basato sulle soglie di “pericolo”.

Conclusasi tale fase sperimentale, attendiamo eventuali ulteriori sviluppi.


Fonte: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)

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