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Ambiente

Disposizioni urgenti per la tutela ambientale

Il Decreto-Legge 17 ottobre 2024, n. 153 interviene sui procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, sulla promozione dell'economia circolare, sulle bonifiche e sul dissesto idrogeologico

Il Decreto-Legge 17 ottobre 2024 n. 153 “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell'economia circolare, l'attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico” ha come oggetto diversi interventi considerati necessari ed urgenti, volti in particolare a:

  • semplificare i procedimenti di VIA per promuovere investimenti in settori strategici per lo sviluppo del Paese;
  • garantire certezza del quadro normativo per il settore della prospezione e coltivazione di idrocarburi;
  • introdurre disposizioni per la sostenibilità del suolo e delle acque;
  • adottare misure indifferibili per l'economia circolare;
  • semplificare i procedimenti di bonifica dei siti inquinati;
  • rafforzare le capacità amministrative delle pubbliche amministrazioni operanti nei settori dell'ambiente e della sicurezza energetica.

Il decreto modifica, tra gli altri, anche il testo del D.Lgs. 152/2006 in più punti:

  • PARTE SECONDA (procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione dell'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione integrata ambientale (IPPC)) – modifiche agli articoli 6, 8, 19, 23, 24, 25, 26-bis, 29-sexies;
  • PARTE TERZA (Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche) – modifiche agli articoli 57, 74, 77, 78-quater, 104, 141, comma 2.
  • PARTE QUARTA (Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati) – modifiche agli articoli 212, 242, 244 e modifica dell’allegato L-quinquies.

Focalizzandoci sulle modifiche della parte quarta, in tema di rifiuti, segnaliamo:

  • l’introduzione tra le attività che producono “rifiuti urbani” anche delle attività di cura e manutenzione del paesaggio e del verde pubblico e privato;
  • le modifiche nella composizione del Comitato dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, che sarà costituito non più da 19 ma da 21 membri; tra questi, 10 (non più 8) saranno membri dalle organizzazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative delle categorie economiche interessate, di cui tre dalle organizzazioni rappresentative della categoria degli autotrasportatori e tre dalle organizzazioni che rappresentano i gestori dei rifiuti;
  • la possibilità per il legale rappresentante di un’impresa di assumere il ruolo di responsabile tecnico per l'impresa medesima a condizione che abbia svolto il ruolo di responsabile tecnico presso la stessa per almeno cinque anni consecutivi.

È al momento in corso la procedura di conversione in legge del decreto, a seguito della quale il testo potrà essere ulteriormente modificato; la conclusione dell’iter è prevista entro il 16 dicembre 2024.
 

Fonte: Gazzetta Ufficiale

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